FORMAZIONE
FORMAZIONE
Le politiche europee in Africa e in Asia volte ad impedire la libertà di movimento internazionale e il ruolo del c.d. aiuto umanitario
La ricerca interdisciplinare di tipo giuridico, sociologico e antropologico, svolta anche tramite indagini condotte in luoghi di frontiera e di transito su territorio nazionale ed internazionale ha ad oggetto lo studio dell’approccio umanitario nel funzionamento delle politiche di governo e del contenimento dei flussi. Intendiamo approfondire e prendere posizione sulla continua mistificazione delle organizzazioni umanitarie come garanti dei diritti in un quadro in cui, in realtà, tali organizzazioni servono soltanto a conferire legittimità alle politiche di controllo e limitazione della libera circolazione delle persone.
Sicilia
SETTEMBRE 2018 - Dal 12 al 16 settembre l'associazione Spazi Circolari insieme ad ASGI ha organizzato una ricerca giuridica in 4 luoghi della Sicilia che ha coinvolto un gruppo di 25 giuristi, avvocati e operatori legali. Nelle città di Trapani, Pozzallo, Catania e Lampedusa sono state condotte una serie di interviste e sopralluoghi nei centri di accoglienza e detenzione, al fine di raccogliere informazioni relative all'accesso alla richiesta di protezione internazionale, alla detenzione informale presso gli hotspot, la frequenza e le nazionalità interessate dai rimpatri forzati. E' stato redatto un rapporto non pubblicato in quanto i contenuti della ricerca sono stati sorpassati dall'entrata in vigore del d.l. 113/2018; si è però predisposta una sintesi della ricerca multilingue
Report
SICILIA
Myanmar
GENNAIO 2019 - Dal 30 dicembre al 17 gennaio si è svolta una ricerca giuridica sui temi del rispetto dei diritti fondamentali delle minoranze in Myanmar, in particolar modo dei Rohingya, i quali subiscono forme di discriminazione e persecuzione legate alla loro appartenenza ad un determinato gruppo sociale tali da renderli eleggibili per lo status di rifugiato. La loro possibilità di accedere alla richiesta di protezione internazionale in Bangladesh o in altri paesi limitrofi è limitatissima e le comunità internazionale, tra cui anche le organizzazioni internazionali, non hanno formalizzato richiami o prese di posizioni forti. I cittadini appartenenti a questa minoranza continuando a fuggire dalle persecuzioni a cui sono sottoposti in Myanmar senza tuttavia trovare protezione duratura e condizioni di vita dignitose in nessuno dei paesi della zona
Tunisia
LUGLIO e SETTEMBRE 2019 - Una piccola delegazione composta da soci ASGI e Spazi Circolari si è recata a Tunisi per incontrare alcune associazioni ed organizzare insieme il sopralluogo di luglio. Il sopralluogo è organizzato da ASGI, nell'ambito del progetto Sciabaca e Oruka, e da Spazi Circolari.
A seguito della prima missione è apparso fondamentale approfondire giuridicamente i concetti di piattaforma regionale di sbarco e porto sicuro, verificando se la Tunisia possa essere considerata tale, quali sono i requisiti richiesti dalla normativa e quali sono le attuali condizioni e accesso ai diritti sul territorio tunisino. L'idea è pertanto quella di stimolare una ricerca giuridica che porterà ad un report proprio sull'applicazione delle due categorie indicate alla Tunisia.
Alcuni soci ASGI e alcuni soci Spazi Circolari sono quindi tornati a fine settembre in Tunisia.
Grecia
GIUGNO 2019 - Tra il 26 e il 30 giugno 2019 un gruppo di avvocati e operatori legali, coordinati da ASGI nell’ambito del progetto Sciabaca, si è recato a Patrasso con l’obiettivo di realizzare un’osservazione giuridica di quanto sta accadendo nella città greca in merito alle riammissioni sommarie dei cittadini stranieri e richiedenti asilo dai porti italiani adriatici alla Grecia.
Senegal e Mauritania
MAGGIO 2022 - Tra il 7 e il 13 maggio ASGI e Spazi Circolari hanno organizzato due missioni della durata di 6 giorni ciascuna in Mauritania e Senegal finalizzate a comprendere le dinamiche di esternalizzazione lungo la cd. Rotta Atlantica. Le missioni avevano anche l’obiettivo di sviluppare contatti che potessero facilitare il nostro intervento in quei contesti. I due paesi sono luoghi di origine (soprattutto per quanto riguarda il Senegal) e di transito delle persone dirette alle Canarie.
La cooperazione spagnola, a partire dalla “crisi dei cayucos” del 2006, ha strutturato un intervento estremamente efficace, supportato dall’UE soprattutto attraverso l’intervento di Frontex, per limitare gli arrivi attraverso misure di pattugliamento congiunto delle coste, accordi di rimpatrio e di riammissione di cittadini terzi, rafforzamento del sistema detentivo delle persone migranti. Dopo un periodo di diminuzione delle partenze lungo la rotta, queste hanno ricominciato a crescere dopo la crisi pandemica.
SENEGAL
e
MAURITANIA
Nigeria
FEBBRAIO 2020 - Asgi e Spazi Circolari hanno organizzato un convegno ed un successivo sopralluogo in Nigeria al fine di apporfondire e divulgare i temi legati alla tratta delle donne nigeriane e il loro rimpatrio dalla Libia tramite OIM che le espone ad un rischio di persecuzione in caso di rientro. Il convegno è stato organizzato a Lagos dal 25 al 27 febbraio 2020 e successivamente 20 giuristi (soci Spazi e ASGI) sono andati a Benin City e Lagos per incontrare le ONG che si occupano di vittime di tratta ritornate dalla Libia. Sulla parte convegno Lagos abbiamo raccontato le nostre giornate tramite podcast.
Da questo sopralluogo ne è nata l'esigenza di approfondire con uno sguardo nuovo i temi del rimpatrio cd volontario dalla Libia, infatti le vittime di tratta dovrebbero ricevere protezione internazionale e non essere rimpatriate. Inoltre quello che abbiamo rilevato è l'atteggiamento delle ONG nigeriane a dichiarare il rientro sicuro delle vittime di tratta quando in realtà così non è, fornendo un alibi ai Paesi Membri dell'UE e ad OIM di effettuare quelle che sono ormai considerate delle espulsioni coattive.
Pantelleria
MAGGIO 2022 - Il presente report si propone di rappresentare lo stato della gestione dei flussi e di portare alla luce le principali criticità riscontrate attraverso il sopralluogo giuridico svolto a maggio 2022 e le prospettive attuali e future, in continuità e come aggiornamento dell’attività di monitoraggio svolta lo scorso anno, e attraverso gli accessi civici.
L’analisi effettuata, in continuità con lo scorso anno, ha evidenziato l’esistenza di gravi criticità con riferimento al rispetto dei diritti delle persone straniere in arrivo presso l’isola di Pantelleria. Tra i profili di maggiore criticità figurano le pratiche di detenzione illegittima e gli ostacoli all’accesso al diritto di difesa; le pratiche di ostacolo all’accesso alla richiesta di asilo; la violazione della libertà di corrispondenza telefonica, alla luce del sequestro del telefono delle persone in arrivo che permangono in una condizione di totale isolamento e le condizioni di trattenimento inadeguate e di promiscuità, con riferimento a MSNA senza alcuna distinzione di genere. Nella generale invisibilità, si riproducono tecniche di controllo della migrazione e meccanismi informali di gestione degli ingressi connaturati all’approccio hotspot.
Rwanda
FEBBRAIO 2023 - Tra il 14 e il 19 febbraio 2023 il progetto Oruka in collaborazione con Spazi Circolari ha organizzato una missione di 6 giorni in Ruanda. Il paese infatti si è trasformato sempre più negli ultimi anni in uno snodo chiave per lo sviluppo di politiche migratorie delocalizzanti e di controllo della mobilità sul territorio africano, tramite la sperimentazione di procedure di esternalizzazione del diritto di asilo. Si vedano ad esempio le proposte di Regno Unito e Danimarca per la delocalizzazione proprio in Ruanda dei.lle richiedenti asilo o più in generale delle persone straniere che accedono in maniera irregolare sul territorio, per poi seguire nel paese africano le procedure di asilo. Inoltre, dal 2019 il paese ospita - insieme al Niger - le persone straniere evacuate dalla Libia attraverso il programma di evacuazione d’emergenza (ETM) di UNHCR, che potranno accedere alla richiesta di protezione internazionale nel paese per sperare nel resettlement in un paese del “nord del mondo”, oppure in una delle cosiddette “durable solution” che possono includere tra le altre la relocation in un altro paese (verosimilmente africano) in cui era stato precedentemente concesso l’asilo o addirittura il rimpatrio volontario.